Film 2023

Gandino, in provincia di Bergamo, è un borgo che conserva tradizioni millenarie. Nei giorni della Settimana Santa che precedono la Pasqua alcuni volontari della comunità della Val Seriana si sostituiscono alle campane, che restano mute. Richiamano i fedeli dall’alto del campanile della Basilica con l’uso della “tola” e con la possente voce del talacimanno. Un termine quest'ultimo con cui Ludovico Ariosto ha definito i “muezzin d’occidente” nell'Orlando Furioso. Una storia di uomini, fede e devozione.

Mancano 33 giorni alla domenica di Pasqua e gli abitanti si preparano a celebrare la festa. “L’Uomo Vivo, il Gioia”: parole che gli sciclitani usano per invocare il Cristo Risorto, un simbolo ormai parte dell’identità comunitaria. Si tratta di una statua settencentesca, realizzata dallo scultore Benedetto Civiletto.

Tratto da lettura scenica svoltasi nella Chiesa Parrocchiale di Gazzaniga (Bg) Pasqua 2023 con Honio Teatro e la Corale Aquilino Belotti, regia di Marco Foresti. Testi di Davide Rondoni tratti dal romanzo “Gesù – Un racconto sempre nuovo”.
Gli ulivi! Compare Gesù, una corona di spine sulla testa ed un mantello rosso sulle spalle, parte dal fondo della Chiesa e molto lentamente s’incammina, sofferente, verso l’altare. Tutti i lettori a turno leggono, con ritmo pressante, le voci del popolo.

Il documentario raccoglie aspetti devozionali, storici, antropologici e sociologici delle Confraternite Cattoliche che vivono ininterrottamente a Petare Colonial (Caracas, Venezuela) da quasi quattro secoli.

Quando gli esseri umani apprezzano la vita della natura, dove la rispettano e imparano da essa, allora può rafforzare il rapporto d'amore tra la natura e l'uomo.

Otto donne africane ripercorrono la violenza subita, l’abbandono, la discriminazione, e il viaggio di riscatto verso una vita libera e autonoma, con l’aiuto di altre donne.

Il paese di Vallata celebra i tradizionali riti della Morte e Risurrezione di Cristo nei giorni di Giovedì e Venerdì Santo.
All’imbrunire del Giovedì Santo si svolge la suggestiva processione nelle strade del paese “aux flambeaux” con cattura, condanna e flagellazione del Cristo.
La Processione del Giovedì e Venerdì Santo, tradizionale e spettacolare rappresentazione religiosa, si svolge da tempo immemorabile nel comune di Vallata. La vivacità economica del paese e il suo costituire un nevralgico snodo stradale determinarono lo stabilimento di una piccola ma fiorente comunità ebraica, specializzata nel commercio del bestiame, della lana e delle pelli, oltre che nelle consuete attività creditizie. A tale presenza si ricollega la scenografica rappresentazione, che dopo la conversione forzata del 1541, assunse il significato di una catechesi pubblica severa nei confronti degli antichi ebrei, ora divenuti cristiani novelli.
A differenza di molti altri eventi legati alla Passione, quello di Vallata è da considerarsi uno dei più antichi e, molto probabilmente, uno dei più particolari dell’intero Mezzogiorno d’Italia.

Il documentario ripercorre le fasi principali della Festa di San Sebastiano, che ogni anno, tra il 9 e il 10 agosto, coinvolge la popolazione di Palazzolo Acreide (Siracusa) con i suoi riti chiassosi e travolgenti legati alla fede: mortai assordanti, migliaia di “nzareddi” (stelle filanti) lanciati sulla folla fino ad oscurare il cielo, bambini nudi issati al cospetto del Santo, folle in preda al delirio e alle lacrime.

Questa è la storia dell’audacia apostolica di un Santo, di un’impresa che sembrava Impossibile. Ma è anche la storia di una comunità che ha creduto in quella visione e che è rimasta fedele all’impegno di darle vita attraverso i secoli e le generazioni. É la storia del Calvario di Pontchateau, ideato da Luigi Maria Grignion de Montfort nei primi anni del Settecento, realizzato con il lavoro di un anno intero di migliaia di devoti accorsi da tutta la Francia, distrutto per volontà del Re Sole e poi solennemente ricostruito nel 1821, visitato e benedetto anche da Giovanni XXIII, il Papa Santo, quando era ancora Nunzio Apostolico a Parigi nel 1948, in occasione delle celebrazioni del primo anniversario della canonizzazione del Montfort.

Durante la guerra, il bresciano Don Vittorio Bonomelli è cappellano militare, paracadutista, radiotelegrafista e agente segreto. Dopo una rischiosa missione, in fuga verso Bergamo, si unisce ad un gruppo di pellegrini che si stanno recando a Ghiaie (BG). Pare che la Madonna sia apparsa ad una bambina di 7 anni. La folla che si sta recando in quel luogo è impressionante e Bergamo, come lui sa, verrà bombardata a breve.